Sapete dove si trova il punto più a ovest d’Italia? Vivendo nella zona più occidentale del nostro bel paese è facile pensare che sia per qui, nella nostra valle, ma dove?
Per mettere piede su questo punto dobbiamo salire fino in cima alla Rocca Bernauda a 3222 metri, la più alta cima della catena dei Re Magi proprio sopra Bardonecchia.
La catena dei Re Magi si estende dalle 4 Sorelle, famoso e frequentato belvedere su tutta la conca di Bardonecchia fino al colle della Rho.
Spartiacque tra la Valle Stretta e la Valle della Rho comprende le cime delle 4 Sorelle, dei Re Magi Gasparre, Melchiorre e Baldassarre, della Rocca Bernauda, della Gran Somma e infine della Gran Bagna per poi precipitare sul colle della Rho.
Questa immensa cresta è visibile a tutti arrivando a Bardonecchia. Soprattutto in questa stagione con le prime spruzzate di neve si presenta come un immenso muro di roccia rigato da linee di neve e ghiaccio. Magnifico e imponente!
Tutti ammirano questa catena montuosa ma veramente in pochi decidono di salire fino lassù. Per frequentare queste cime bisogna essere già degli alpinisti dal piede fermo e con un pò di fiuto per trovare la strada giusta.
Frequento questi luoghi da sempre, in ogni stagione e ne conosco ogni angolo. Adoro fare l’equilibrista lassù, in ogni momento posso avere delle vedute uniche su Bardonecchia e questo mi emoziona e mi fa stare bene.
Con Alberto e Simone abbiamo già esplorato tante montagne ma è un po’ che pensavamo di compiere la traversata completa della catena dei Re Magi.
In passato l’ho fatta in giornata ma è molto lunga e siccome andiamo in montagna per goderci il momento e assaporare ogni passo su quelle creste, mi è venuta in mente un idea: un bivacco in cresta sotto le stelle!
Propongo l’idea ad Alberto e Simone e loro, come pensavo, sono subito super gasati!
É bello avere dei compagni di cordata entusiasti e propensi a nuove avventure! E poi, dico la verità, un bivacco sui Re Magi mi mancava ed era tempo che desideravo farlo!
A inizio luglio di questa calda estate la meteo è stata perfetta, stabile e senza perturbazioni in arrivo. Ricordo che il giorno prima ero sul Rosa con dei clienti e guardavo gli aggiornamenti meteo per la Rocca Bernauda: notte stellata e cielo terso per diversi giorni! Perfetto…ero già emozionato!
Cosi la mattina dopo appuntamento a Valle Stretta. Facciamo gli zaini cercando di essere il più leggeri possibile ma senza dimenticare niente! Corda, imbrago, casco, fornelletto e un buon sacco a pelo sono solo una parte dell’attrezzatura per la nostra avventura.
Ci incamminiamo verso il colle di Fontaine Froide, è bellissimo e la giornata è perfetta. Giunti al colle si inizia a fare sul serio, infatti abbandoniamo prati e sentiero per raggiungere il colle della Gran Bagna. Qui incontriamo le prime difficoltà, il terreno è infido e soprattutto nella parte alta ripido e dal fondo duro e scivoloso. Gli zaini si fanno sentire e a ogni passo si mettono d’impegno per farci scivolare indietro. Con un bel dispendio di energie dopo qualche ora arriviamo finalmente al colle con la prima vista pazzesca su Bardonecchia.
Dopo esserci rifocillati lasciamo gli zaini e saliamo leggeri in cima alla Gran Bagna 3080m prima vetta della nostra lunga cavalcata. Da lassù possiamo ammirare un paesaggio unico, la vista spazia a 360 gradi e ci fa dimenticare la fatica per arrivare fino a qui.
Ritornati sui nostri passi recuperiamo gli zaini e partiamo alla volta della Gran Somma. Scaliamo la cresta nord est per divertenti blocchi fino in cima a 3104m. La seconda cima è in tasca!!
La discesa verso il colle della Gran Somma richiede attenzione, piede fermo e un pò di naso per trovare la strada giusta. Sembra impossibile scendere e invece a ogni passo scoviamo un passaggio che ci fa perdere quota.
Davanti a noi si impenna la cresta che ci porterà alla Rocca Bernauda. Mentre scaliamo arriva la luce del tardo pomeriggio, il sole si abbassa e tutto diventa strepitoso.
Dopo qualche passaggio divertente raggiungiamo finalmente il punto più a ovest d’Italia, poco prima della vetta della Rocca Bernauda!
Sul punto trigonometrico preciso è presente la targa che dell’istituto geografico centrale che attesta che siamo nel posto giusto.
La fatica si fa sentire e visto che inizia a farsi tardi dobbiamo cercare un buon punto per bivaccare. Proseguiamo fino in vetta alla Rocca Bernauda 3222m ma vediamo subito che è meglio fermarsi poco prima, abbiamo neve da sciogliere, un posto in piano e super panoramico! É deciso ci fermiamo qui!
Bivaccare vuol dire anche lavorare prima di mettersi a dormire. Prima di tutto mettiamo in piano il terreno e costruiamo un bel muretto di pietre per ripararci dal vento. Questo è fondamentale per passare una notte il più possibile confortevole.
Cuciniamo un ottimo risotto con le zucchine del mio orto, tutto a km zero.
Mentre mangiamo le luci sono pazzesche e rendono tutto ancor più magnifico. Sono quasi le 10 di sera ma noi siamo ancora baciati dal sole.
Intorno a noi c’è una calma surreale, siamo soli, ammiriamo il sole che tramonta e siamo felici.
In questi momenti si provano emozioni difficili da spiegare a chi non le ha mai provate.
Dopo il tramonto inizia a far fresco ed è ora di metterci nel sacco a pelo. Da qui a poco inizierà il secondo spettacolo: le stelle!
Passa qualche ora e il cielo esplode in un mare di stelle. Non riesco a smettere di scattare foto e ammirare questa meraviglia.
Alberto mi dice che non vuole addormentarsi per non perdere neanche un minuto di questo spettacolo.
Con gli occhi e il cuore pieni di emozioni ci addormentiamo sereni. Dormiamo bene, non fa freddo e non c’è vento.
Apro un occhio verso la mattina, arrivano le prime luci. Nel sacco a pelo si sta bene, al caldo, ma non riesco a star fermo, salto fuori e inizio a scattare. Non posso perdermi questo spettacolo, ci sarà un altro momento per dormire!
Il cielo ancora una volta si colora, a un certo punto spunta il sole, i primi raggi ci invadono, arriva la vita. Bisogna essere pronti, questo momento dura qualche minuto ma è strepitoso.
Questi attimi cosi intensi ti fanno dimenticare tutta la fatica del giorno prima.
Facciamo una buona colazione è ora di mettersi in marcia. Il progetto rimane sempre quello, continuare per cresta e scendere su Bardonecchia.
Rimpacchettiamo gli zaini e torniamo in vetta alla Bernauda per proseguire, in discesa, sul colle omonimo. Anche qui è meglio rimanere legati. Non è mai troppo difficile ma si cammina sempre su cenge esposte e creste a volte affilate, in più su roccia non troppo bella.
Siamo nel cuore della catena dei Re Magi. Sempre con un occhio su Bardonecchia e l’altro sulla Valle Stretta, scaliamo finalmente il primo dei Re Magi, punta Baldassarre 3153m.
Dalla cima, dopo un primo passaggio un po’ più tecnico, in un attimo scendiamo nel Vallon des Sables. Risaliamo faticosamente su terreno davvero instabile fino alla punta Melchiorre 2948m.
Con qualche passaggio delicato scivoliamo nel Vallon Froid al cospetto della punta Sant’Ippolito. Fa molto caldo e dopo una pausa ristoratrice valutiamo che sarebbe forse il caso di prendere una scappatoia. Davanti a noi abbiamo ancora la punta Gasparre e le 4 Sorelle con una discesa infinita su Bardonecchia. La stanchezza si fa sentire e decidiamo cosi di scendere dal passo della Gallina nel vallone del Pissat compiendo cosi la traversata su Bardonecchia ma evitando un pezzetto di cresta che ci porterebbe via tempo ed energie.
Ovviamente non è facile, ma ormai abituati a questo tipo di terreno raggiungiamo i prati per rilassarci un po’.
Mangiamo qualcosa, ci scoliamo l’ultima acqua e attraverso il bosco delle Tre Croci, con i piedi fumanti, raggiungiamo finalmente Bardonecchia!
Stanchi, con i piedi fumanti e tutti impolverati chiudiamo questa bella avventura ma sicuramente con il cuore pieno di emozioni e gli occhi colmi di panorami incredibili.
La cosa meravigliosa è che abbiamo vissuto tutto questo sopra il tetto di casa, sulle nostre montagne! Siamo proprio fortunati!