Tour della Meije

FedeGuidaScialpinismo

Quest'anno le condizioni di innevamento negli Ecrins sono davvero eccezionali. L'apertura dei rifugi è stata addirittura ritardata di un mese a causa della meteo non troppo buona e del rischio troppo alto dato dalla quantità di neve caduta.

I primi ad aprire sono i rifugi attorno alla Meije e cosi con Eli partiamo alla scoperta di questo meraviglioso angolo del parco.

Avendo a disposizione solo 3 giorni e per sfruttarli al meglio decido di salire con gli impianti de La Grave. Prendiamo la prima corsa, la giornata è splendida. Dall'arrivo della funivia ci sono due opzioni: salire al col de la Lauze per poi scendere sul rifugio della Selle oppure passare per il col de la Girose che ci permetterà di accedere subito alla parte alta del Vallon de la Selle.

Decidiamo di passare per la Girose anche se più difficile e ripido. Siam saliti come delle schegge e siamo arrivati all'imbocco del canale ripido troppo presto, è ancora molto duro e quindi più impegnativo e delicato. Con noi c'è qualche altro scialpinista, dubbiosi sul da farsi. Quando è cosi non bisogna esitare neanche un istante a tirar fuori la corda. Con la neve cosi dura uno scivolone in un questo canale potrebbe costare caro.

Tiriamo fuori la corda e scendiamo, sci ai piedi, il canale in sicurezza. E' davvero magnifico, la giornata è splendida e in un attimo siamo isolati, lontano da tutti in questo selvaggio vallone. 

Dall'uscita della parte ripida tagliando a mezza costa raggiungiamo la Breche du Rateau, altro punto chiavo della giornata. Saliamo all'esile forcella con i ramponi. Da qui una super discesa ci porterà nel Vallon d'Etançons dove incontreremo la traccia che ci porterà al refuge du Promontoire. Questo versante prende il sole sin dal mattino e quindi è importante arrivare il prima possibile per scenderlo con una neve ancora decente. 

Dopo una lunga discesa è ora di rimettere le pelli. Sarà la parte più dura di tutta la traversata. 500 metri di dislivello sotto un sole fortissimo. Nel pomeriggio raggiungiamo finalmente il rifugio del Promontoire per la meritata birra!

Diciamo che come primo giorno non ci siamo fatti mancare niente, canale ripido, calate, forcelle e una lunga discesa tra qualche bel crepaccio...ma lo sanno tutti che il tour de la Meije è cosi, per veri alpinisti.

Fortunatamente siamo in pochi. Fredi, il gestore, ci dice che dal giorno dopo il rifugio sarà overbooking per tutta la settimana. Wow che fortuna...

L'indomani il cielo è bello sereno. Partiamo appena fa chiaro alla volta della Breche della Meije, famoso passaggio che ci permetterà di accedere al versante nord.

La salita alla breche la si fa con i ramponi. In cima ci son due possibilità, scendere con una calata oppure con buone condizioni a piedi sul lato destro.  Da qui saremo all'ombra sotto l'imponente parete nord. In effetti in questa tappa non si accumula tanto dislivello ma è sicuramente la più emozionante. Qui siamo in alta montagna, attraverseremo il ghiacciaio tra i crepacci per arrivare con un sali scendi all'unica uscita, il Passage du Serre du Savon. Questo passaggio è un canale bello ripido che ci darà la possibilità di raggiungere il refuge de l'Aigle.

Prima di attaccare il canale facciamo uno spuntino, c'è un altra cordata che fa cadere diversi pezzi di ghiaccio, è meglio aspettare. In questi canali bisogna fare molta attenzione quando all'interno ci sono altre cordate, il casco è obligatorio.

E' tutto bello scalinato cosi che in un battibaleno usciamo, al sole, sul glacier du Tabuchet. Da qui in poco tempo giungiamo al bellissimo refuge de l'Aigle. Uscendo presto è possibile scendere subito alle macchine per il glacier de l'Homme ma, a mio avviso, se non l'avete ancora fatto, passare una notte in questo nido d'aquila è veramente bello.

Qui c'è Louis ad accoglierci. Sempre sorridente e pronto a cucinarti una delle sue ottime crepes. Provare per credere...

L'indomani per allungare un pò la discesa saliamo ancora fino alla terminale del Doigt de Dieu, da dove il panorama non manca! 

E' ora di scendere. Con una discesa di più di 2000 metri di dislivello bisogna cercare di studiare bene gli orari per sciare su bella neve fino alla macchina. In alto facciamo qualche bella curva ancora su della bella farinetta e poi da sotto al rifugio fino alla macchina tiriamo mille curve su neve primaverile perfetta! Wow questo si che è sciare!!

La discesa del Glacier de l'Homme è una delle discese più belle di tutto il massiccio. Non banale, selvaggia e in un vero ambiente di alta montagna...

Brava Eli che come sempre hai tenuto il passo alla grande e ti sei messa in tasca un altro super giro! Adesso è ora di ripartire però.