L’autunno è una magnifica stagione per arrampicare. Cosi con Elisabetta decidiamo di andare verso sud, nelle Alpi Marittime.
La nostra destinazione è il Corno Stella nel massiccio dell’Argentera.
Questo posto è magnifico. Partiti dal parcheggio ci incamminiamo in un bosco che ricorda quello delle fate e degli gnomi. Usciti dalle piante ci ritroviamo al cospetto dell’Argentera. E’ gigante!
Arrivati al rifugio Bozano siamo nel cuore di questo massiccio, un paradiso dell’arrampicata. Infatti abbiamo l’imbarazzo della scelta. La Catena delle Guide, dove a ogni cima gli venne dato il nome di una guida alpina locale, poi il Corno Stella, il Gelas di Lourusa e infine il Monte Argentera.
Arrivati su ci godiamo un po’ di sole e, scartabellando per bene la guida, decidiamo di scalare una via al Corno Stella. Optiamo per il Pilastro di Oscar, si rivela una bella via con dei tiri eccezionali su una roccia da sogno. Arriviamo sulla cengia mediana nel tardo pomeriggio, soli, con il sole radente della sera…il top!
Scendiamo con calma verso il rifugio. Passiamo davvero una piacevole serata con il gestore Marco e il suo amico, impegnati in questi giorni a riattrezzare una via. Ci sono ancora due francesi in parete, purtroppo hanno incastrato una doppia e arrivano in rifugio che ormai è buio pesto! Meno male…d’altronde alzi la mano a chi non è mai capitato di incastrare una corda!!!
Il giorno dopo, la nostra meta è arrivare in cima al Corno Stella. Abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta ma optiamo per la storica via Decessole.
Nel 1903 il Corno era considerato ancora inaccessibile, fino all’arrivo di Decessole e delle sue fidate guide A. Ghigo e J. Plent. Infatti il 22 agosto del 1903, al secondo tentativo, la guida J. Plent supera il “mauvais pas”, una lunga placca improteggibile. I tre cosi arrivano in cima al Corno Stella tracciando la prima via, detta “normale”, della parete.
La fama di inaccessibile è caduta.
Adoro percorrere vie storiche, immedesimandomi nei primi apritori. La via è splendida, su roccia magnifica. Tiro dopo tiro arriviamo in cima. Il panorama è meraviglioso, manca poco che vediamo il mare.
Scendiamo per le calate appena a fianco della via Campia, ottimamente attrezzate e veloci. Ci siamo proprio divertiti e in più arrivati giu al rifugio mi ritrovo due birre nello zaino, regalo di Marco. Sei il numero uno…
Due giorni davvero al top! Un grazie a Eli che mi ha portato, per un altra volta, in un bel posto e a Marco, il gestore del rifugio, sempre disponibile e pronto a darti qualche dritta…
Beh, alla prossima raghi…byez