Come ogni anno con Alby e Simone ci dedichiamo a qualche salita un po’ più impegnativa…per alzare “l’asticella” ogni volta un po’ di più!
E così che qualche giorno fa parcheggiamo a Pied du Col appena al di là del Col du Lautaret e ci incamminiamo verso il rifugio de l’Aigle. Questo rifugio è unico, un piccolo riparo per una trentina di alpinisti a 3450 metri al cospetto della Meije. Costruito nel 1910, ora rinnovato, non è cambiato poi così tanto. Prima si dormiva sulla paglia adesso su comodi materassi nel caldo dei piumoni ma la struttura e le tavole su cui si dorme sono ancora le originali!!! Eh si, si dorme in un grande letto a castello su delle plance che hanno più di cento anni!!
Inoltre è abbarbicato su uno sperone roccioso in mezzo al ghiacciaio…fantastico! Solo salire e dormire in questo nido d’aquila è già di per se un avventura.
Arriviamo nel pomeriggio su al rifugio e, mentre ci crogioliamo al sole, programmiamo l’indomani.
In programma abbiamo il Doigt de Dieu 3973m e il giorno dopo ancora la Meije Orientale 3891m. Due cime mitiche che fanno parte della famosa traversata della Meije.
In questa calda estate è comparso molto ghiaccio soprattutto sul Doigt de Dieu. Questo ci obbliga a portare due piccozze e a fare un bel tiretto di corda, insomma è tutto un po’ più difficile…ma è quello che volevamo no?
Passiamo la terminale, affrontiamo il primo tiro di ghiaccio, poi un altro con un po’ di misto per arrivare alla base del dente. Alby e Simo sono alla prima esperienza con due piccozze e ghiaccio un po’ più balordo ma se la cavano alla grande! In un batter d’occhio arrivano su in sosta, posiamo il materiale da ghiaccio e con due bei tiretti su bella roccia arriviamo in cima, soli, in piena forma e con un gran bleu!!! Magnifico…
Dopo essercela goduta alla grande ci caliamo fino al ghiacciaio e da li scivoliamo fino al rifugio per bere una buona birra…chissà perchè è sempre più buona dopo una bella ascensione!!!
Al rifugio si vive tutti in unica stanza, tutti insieme, ma l’ambiente è rilassato e piacevole e così passiamo una bella serata pensando già all’obiettivo dell’indomani.
Sveglia alle 4,30, colazione e via siamo di nuovo sul ghiacciaio. Anche sulla prima parte della Meije Orientale siamo obbligati a fare un tiro di corda…ma ormai i miei soci sono già belli “sgamati” e vengono su correndo!! Il seguito è una lunga cresta, veramente estetica, con qualche passaggio su roccia, qualche equilibrismo su neve e, quest’anno, anche su ghiaccio.
In due ore siamo in cima contenti e felici…è sempre emozionante! Sono molto affezionato a queste cime, alla Meije e a tutta la sua serie di denti e picchi. Ci torno sempre volentieri e ogni volta mi emoziono e penso a quando potrò tornare.
Qualche foto spettacolare e giù, ancora belli concentrati, fino al rifugio. Purtroppo dopo esserci riposati e rifocillati ci toccherà scendere a valle…
In definitiva tre giorni spettacolari! Bravi a Simo e Alby che migliorano ogni anno di più, son sempre più bravi e si son portati a casa due cime veramente prestigiose!!
Le condizioni: è consigliabile partire presto, la neve molla molto in fretta e sul ghiacciaio ci sono molti buchi aperti ma si passa ancora benissimo. Per quanto riguarda il Doigt de Dieu sono consigliate due piccozze, magari tecniche per il primo di cordata, e 4 chiodi da ghiaccio. Le soste sono tutte al top. Anche la Meije Orientale presenta un tiro di ghiaccio ma più facile e più abbattuto. La cresta è bella affilata e a volte con qualche sezione in ghiaccio.