“Ciau Marc! Allora hai voglia? Andiamo su di li? C’è anche Carlo,…vorrei vedere le condizioni…facciamo due passi poi valutiamo se ne vale la pena…”. …Inizia sempre così…
Come ogni autunno, con le prime precipitazioni, le montagne della nostra bella conca iniziano a incrostarsi per bene. Le giornate sono più corte ma i colori sono bellissimi, le montagne acquistano ancora più fascino.
Le pareti a nord prendono pochissimo sole e la neve e il ghiaccio creano un’infinità di vie di salita.
Era da tempo che guardavo questo bel diedro. In effetti ero già salito un po’ ovunque, avevo aperto qualche bella linea non difficile in solitaria ma quel bel diedro aveva sempre catturato la mia attenzione.
La prima neve ha imbiancato le montagne e la voglia è tanta. Rapido giro di telefonate e con la scusa di fare “due passi sopra casa” trovo subito due soci d’eccezione: Marc e Carlo.
La parte bassa della via è ancora pressoché inesistente e allora decidiamo di raggiungere la base del diedro da metà parete. L’ambiente è proprio bello, il diedro è tutto ben proteggibile, il ghiaccio scarseggia ancora un po’…ma noi ce ne freghiamo.
Scaliamo delle placche inclinate davvero lisce alternate a tratti su neve inconsistente. Quando non c’è quel sottile strato di ghiaccio a darti una mano la progressione diventa davvero delicata. I ramponi fanno scintille!!!
Dopo diedri, bombè, bollite a mani e piedi, placche lisce come uno specchio usciamo in cresta baciati dal sole della sera. Uscire dall’ombra di una parete nord al sole radente della sera è un momento unico, magico. Come ritornare alla vita…
La linea segue tutto il diedro fino ad uscire in cresta a un centinaio di metri dalla cima per un totale di circa 250 metri di via.
Abbiamo utilizzato una serie di friends medio-piccoli, qualche nut e due o tre chiodini universali.
Grazie soci della bella giornata!! Ma il conto rimane aperto…